DIRITTO DI RECESSO NEL B2B E NEL B2C

Il diritto di recesso nel B2C (Business to Consumer) è una disposizione che garantisce al consumatore il diritto di annullare un contratto entro un determinato periodo di tempo. Questo diritto è previsto dalla legge italiana, codice del consumatore, nonché dalla legge europea, per i contratti a distanza e per quelli negoziati al di fuori dei locali commerciali. Tuttavia, non tutti i contratti prevedono il diritto di recesso: in particolare, nel B2B (contratti tra imprese e contratti con professionisti, Business to Business), questa possibilità è esclusa dalla legge.

Premessa: diritto di recesso dal contratto

Il diritto di recesso contrattuale, previsto dal codice del consumo, è un diritto riconosciuto dalla legge ai soli consumatori che permette di recedere da un contratto stipulato con un professionista, entro 14 giorni dalla conclusione del contratto stesso. Tale diritto si basa sul principio secondo cui il consumatore deve essere protetto dall’inganno e dalla pressione commerciale, ed è quindi libero di recedere da un contratto senza alcuna penalità.

Il diritto di recesso può essere esercitato anche in caso di acquisto di prodotti difettosi o non conformi alla descrizione fornita dal venditore. In questo caso, il consumatore ha diritto ad ottenere il rimborso della spesa sostenuta o la sostituzione del prodotto con un altro conforme alla descrizione.

In caso di business o di acquisti per la propria attività di affari, è escluso il diritto di recesso, a meno che il professionista non acquisti per fini diversi da quelli professionali, quindi acquisti per fini personali.

Il codice del consumo ha previsto apposite eccezioni, all’art. 59, tassative e determinate, al diritto di recesso da parte del consumatore.

Così recita: “Il diritto di recesso di cui agli articoli da 52 a 58 per i contratti a distanza e i contratti negoziati fuori dei locali commerciali è escluso relativamente a:

a) i contratti di servizi dopo la completa prestazione del servizio se l’esecuzione è iniziata con l’accordo espresso del consumatore e con l’accettazione della perdita del diritto di recesso a seguito della piena esecuzione del contratto da parte del professionista;

b) la fornitura di beni o servizi il cui prezzo è legato a fluttuazioni nel mercato finanziario che il professionista non è in grado di controllare e che possono verificarsi durante il periodo di recesso;

c) la fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati;

d) la fornitura di beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente;

e) la fornitura di beni sigillati che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o connessi alla protezione della salute e sono stati aperti dopo la consegna;

f) la fornitura di beni che, dopo la consegna, risultano, per loro natura, inscindibilmente mescolati con altri beni;

g) la fornitura di bevande alcoliche, il cui prezzo sia stato concordato al momento della conclusione del contratto di vendita, la cui consegna possa avvenire solo dopo trenta giorni e il cui valore effettivo dipenda da fluttuazioni sul mercato che non possono essere controllate dal professionista;

h) i contratti in cui il consumatore ha specificamente richiesto una visita da parte del professionista ai fini dell’effettuazione di lavori urgenti di riparazione o manutenzione. Se, in occasione di tale visita, il professionista fornisce servizi oltre a quelli specificamente richiesti dal consumatore o beni diversi dai pezzi di ricambio necessari per effettuare la manutenzione o le riparazioni, il diritto di recesso si applica a tali servizi o beni supplementari;

i) la fornitura di registrazioni audio o video sigillate o di software informatici sigillati che sono stati aperti dopo la consegna;

l) la fornitura di giornali, periodici e riviste ad eccezione dei contratti di abbonamento per la fornitura di tali pubblicazioni;

m) i contratti conclusi in occasione di un’asta pubblica;

n) la fornitura di alloggi per fini non residenziali, il trasporto di beni, i servizi di noleggio di autovetture, i servizi di catering o i servizi riguardanti le attività del tempo libero qualora il contratto preveda una data o un periodo di esecuzione specifici;

o) la fornitura di contenuto digitale mediante un supporto non materiale se l’esecuzione è iniziata con l’accordo espresso del consumatore e con la sua accettazione del fatto che in tal caso avrebbe perso il diritto di recesso.

Qual è il diritto di recesso dal contratto?

Il diritto di recesso dal contratto è un diritto che la legge riconosce ai consumatori, in base al quale questi ultimi possono recedere dal contratto entro determinati termini e senza alcuna penalità. Tale diritto si applica a tutti i contratti conclusi tra il consumatore e il professionista, a condizione che il contratto abbia ad oggetto la fornitura di beni o servizi.

Differenze tra B2B e B2C

In tale contesto, il diritto di recesso dal contratto si applica differentemente a seconda del tipo di rapporto tra le parti. Nel caso di un rapporto commerciale tra imprese (B2B), la normativa prevede che il diritto di recesso sia esclusivamente stabilito dalle parti nel contratto. In altre parole, se nel contratto non è espressamente stabilito il diritto di recesso, quest’ultimo non può essere invocato.

Nel caso di un rapporto commerciale tra impresa e consumatore finale (B2C), invece, la normativa prevede che il diritto di recesso sia sempre riconosciuto al consumatore finale, a prescindere dalle clausole inserite nel contratto, tranne i casi di eccezione allo stesso diritto recesso, come visto poco su.

Recesso per il consumatore e recesso del professionista

Il recesso per il consumatore, quindi, è un diritto previsto dal Codice del Consumo che consente al consumatore di recedere dal contratto, senza penalità e senza specificarne il motivo, entro il termine di 14 giorni. Tale diritto si applica ai contratti stipulati a distanza, fuori dai locali commerciali, cioè a quei contratti conclusi tra il professionista e il consumatore tramite mezzi elettronici (internet, telefono, ecc.), o comunque a distanza (ad esempio tramite catalogo o per posta).

Il diritto di recesso può essere esercitato solo per contratti conclusi a distanza o negoziati fuori dai locali commerciali (art. 52 Codice del Consumo), pertanto non può essere esercitato nel caso di acquisti effettuati in negozio.

Il recesso del professionista, invece, è un diritto previsto da contratto. 

Quando si applica il diritto di recesso dal contratto?

Il diritto di recesso si applica solo ai contratti stipulati a distanza, o dal vivo, ma fuori dai locali commerciali, cioè quelli conclusi tra il professionista e il consumatore senza la presenza fisica dei due parti o con la presenza, ma fuori dai locali commerciali. I contratti stipulati in presenza fisica, nei locali commerciali, invece, non danno al consumatore alcun diritto di recesso.

Quali sono le conseguenze del recesso dal contratto?

In molti casi, il recesso dal contratto è una decisione difficile da prendere. Ci sono molti fattori da considerare, come le conseguenze del recesso. Adessoo, esamineremo alcune delle conseguenze più comuni del recesso dal contratto.

Il primo e più ovvio effetto del recesso è che si perde l’accesso ai servizi o prodotti forniti dal contratto. Questo significa che dovrete trovare un nuovo fornitore per i servizi o i prodotti di cui avete bisogno. A seconda della natura del contratto, questo potrebbe essere un processo semplice o complicato.

In alcuni casi, il recesso può anche comportare dei costi. Il pagamento di quanto già ottenuto e goduto.

Come esercitare il diritto di recesso dal contratto?

Il diritto di recesso è un diritto previsto dalla legge che tutela il consumatore. Questo diritto permette al consumatore di recedere dal contratto, cioè di annullare l’acquisto, entro 14 giorni dalla data di consegna del prodotto.

Per esercitare il diritto di recesso, il consumatore deve inviare una comunicazione all’azienda con la quale ha stipulato il contratto. La comunicazione può essere inviata tramite lettera raccomandata, fax o e-mail certificata (PEC).

In questa comunicazione, il consumatore deve indicare i propri dati anagrafici e i dati del contratto, come ad esempio il numero d’ordine o la data dell’acquisto. Inoltre, deve essere specificato che si intende recedere dal contratto.

Conclusione

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