Un patto di non concorrenza è un accordo tra due parti, in cui una parte si impegna a non competere con l’altra parte dopo la cessazione del rapporto di lavoro. Il patto di riservatezza (NDA – Non Disclosure Agreement) tutela che i dati rivelati da un’impresa a un’altra rimangano segrete e non vengano divulgate a terze parti estranee.
L’obiettivo di un NDA è tutelare l’azienda dall’utilizzo da parte del dipendente/collaboratore delle informazioni riservate (know how) acquisite durante il rapporto di lavoro. Ad esempio, se un dipendente/collaboratore a partita iva è assunto come ingegnere per sviluppare un nuovo prodotto, la società può richiedere che il dipendente firmi un NDA che lo impegni a non lavorare per un concorrente per un determinato periodo di tempo dopo la cessazione del rapporto di lavoro.
Un NDA può essere unilaterale o bilaterale. Un NDA unilaterale è un accordo in cui solo il datore di lavoro si impegna a non competere con il dipendente. Un NDA bilaterale è un accordo in cui entrambe le parti si impegnano a non competere con l’altra.
Un NDA può essere valido solo se è ragionevole. Un NDA è ragionevole se la durata del divieto di concorrenza è limitata, la zona geografica in cui il divieto di concorrenza è valido è limitata e, solo nel caso di rapporto di lavoro dipendente e non nel caso di collaborazione con professionisti a partita IVA, il compenso che il dipendente riceve in cambio del divieto di concorrenza è equo.
Se un NDA è violato, la società può chiedere al tribunale di ordinare al dipendente/collaboratore di cessare la violazione e di risarcire danni subiti.
Come funziona un patto di non concorrenza
Un patto di non concorrenza, come detto, è un contratto valido solo se è ragionevole. Un NDA è ragionevole se la durata del divieto di concorrenza è limitata nel tempo e nello spazio e, solo in caso di dipendenti, il compenso che il dipendente riceve in cambio del divieto di concorrenza è equo.
La durata del divieto di concorrenza deve essere limitata al tempo necessario per proteggere gli interessi legittimi dell’imprenditore. Ad esempio, se il lavoro di un professionista a partita iva è contrattualizzato come prestatore di servizi ingegneristici affinché sviluppi un nuovo prodotto, il divieto di concorrenza può essere valido per un periodo di 3-5 anni.
La zona geografica in cui il divieto di concorrenza è valido deve essere limitata all’area in cui l’impresa opera. Ad esempio, se la società opera solo in Italia, il divieto di concorrenza non può essere valido in tutto il mondo.
Nel caso di rapporto di lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato, Il compenso che il dipendente riceve in cambio del divieto di concorrenza deve essere equo. Il compenso deve essere proporzionato ai danni che il datore di lavoro subirebbe in caso di violazione del divieto di concorrenza.
Cosa fare se un patto di non concorrenza è violato
Se un NDA o patto di non concorrenza è violato, l’azienda può chiedere al Tribunale competente di ordinare al collaboratore o dipendente di cessare la violazione e di risarcirgli i danni subiti.
Il datore di lavoro o la società può richiedere al tribunale di ordinare al dipendente o al collaboratore di cessare la violazione del NDA e/o di non lavorare per un concorrente per un determinato periodo di tempo. L’imprenditore può inoltre richiedere al Tribunale di ordinare al collaboratore di risarcirgli i danni subiti a causa della violazione dell’ NDA e del patto di non concorrenza.
I danni che l’imprenditore può richiedere al collaboratore possono includere:
- I profitti che il collaboratore avrebbe realizzato se avesse rispettato il patto di non concorrenza e l’NDA;
- I costi che la società ha sostenuto per sviluppare il know-how protetto dall’ NDA;
- Il danno alla reputazione dell’imprenditore causato dalla violazione dell’NDA.
Infine, per ricordarlo velocemente, l’azienda ha altri due strumenti a sua disposizione per tutelarsi dai concorrenti/collaboratori:
Clausole di Non Sollecitazione
Le clausole di non sollecitazione impediscono ai collaboratori di contattare i clienti di una società o altri suoi collaboratori per un certo periodo di tempo dopo la fine del loro rapporto lavorativo. Queste clausole possono essere estremamente efficaci nel proteggere il portafoglio clienti da collaboratori infedeli.
Clausole di Assegnazione di Diritti di Proprietà Intellettuale
Queste clausole, spesso incluse nei contratti di collaborazione o di lavoro, assicurano che qualsiasi lavoro creativo prodotto dai collaboratori durante il loro rapporto lavorativo appartenga all’azienda. Queste clausole possono proteggere il know how e altre creazioni intellettuali.
Se un patto di non concorrenza o un NDA è violato, è importante consultare un avvocato per valutare le azioni legali da intraprendere.
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