Il diritto all’oblio è un concetto che ha guadagnato sempre più attenzione negli ultimi anni. Questa guida completa esplorerà cos’è il diritto all’oblio, perché è importante e come può essere applicato per proteggere la tua privacy online.
Il diritto all’oblio è il diritto di richiedere la rimozione di informazioni personali da Internet, in particolare da motori di ricerca come Google. Questo diritto è riconosciuto anche dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) nel 2014, con la sentenza Google Spain.
La CGUE ha stabilito che il diritto all’oblio si applica quando la divulgazione di informazioni personali non è più rilevante per il pubblico e può causare un pregiudizio significativo all’individuo. Ad esempio, se un individuo è stato condannato per un reato e ha scontato la sua pena, ha il diritto di richiedere la rimozione dei dati relativi al reato dai motori di ricerca.
Diritto all’oblio: la protezione della privacy nel mondo digitale
Il diritto all’oblio, quindi, è un concetto legale che riguarda la protezione della privacy delle persone nel contesto dell’era digitale. Ma cosa significa esattamente? In questo articolo, esploreremo il funzionamento del diritto all’oblio, le sue implicazioni legali e come può influenzare la tua privacy online.
Il funzionamento del diritto all’oblio
Il diritto all’oblio, pertanto, è un principio che consente alle persone di richiedere la rimozione di informazioni personali dai motori di ricerca e dai siti web, quando queste informazioni sono obsolete o irrilevanti. Questo diritto è particolarmente rilevante in un’epoca in cui le informazioni su individui e aziende sono facilmente accessibili attraverso la ricerca online.
Le basi legali del diritto all’oblio
Il diritto all’oblio si basa su diverse normative e giurisprudenze. Tra queste, le più importanti includono:
- La Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CJUE): la CJUE ha stabilito il diritto all’oblio nel caso Google Spain SL, Google Inc. v AEPD, Mario Costeja González nel 2014.
- Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR): il GDPR, entrato in vigore nel maggio 2016, ha ulteriormente rafforzato il diritto all’oblio, introducendo l’articolo 17, conosciuto anche come “diritto alla cancellazione” o “diritto all’oblio”.
- Le Leggi nazionali: molti paesi, tra cui l’Italia, hanno introdotto leggi specifiche per regolamentare il diritto all’oblio nel proprio contesto nazionale (si veda in proposito Sent Cass. Sez. Un. Civ. n. 19681/2019).
Le situazioni in cui è possibile richiedere l’applicazione del diritto all’oblio includono:
- Informazioni obsolete o non più rilevanti (anche in caso di condanna penale)
- Dati inesatti o fuorvianti
- Informazioni che violano la privacy dell’individuo
Tuttavia, è importante notare che il diritto all’oblio non è assoluto e può essere bilanciato con altri diritti, come la libertà di espressione e il diritto all’informazione.
Perché è importante il diritto all’oblio?
Il diritto all’oblio è importante per proteggere la privacy e la reputazione delle persone. Internet ha reso molto facile per chiunque accedere a informazioni personali, anche se queste sono obsolete o irrilevanti. Questo può causare danni alla reputazione e alla vita privata delle persone, specialmente se le informazioni sono imbarazzanti o dannose. Il diritto all’oblio consente alle persone di controllare le informazioni che appaiono su Internet riguardo alla propria vita privata, proteggendole da potenziali danni. Tuttavia, è importante trovare un equilibrio tra il diritto all’oblio e la libertà di espressione e di informazione, che sono altrettanto importanti.
Quali sono le eccezioni al diritto all’oblio?
Il diritto all’oblio non è assoluto e ci sono alcune eccezioni in cui le informazioni possono rimanere online anche se una persona ha richiesto la loro rimozione. Ad esempio, se le informazioni personali sono di interesse pubblico, come nel caso di un personaggio pubblico, il diritto all’oblio non può essere esercitato. Ancora, le informazioni relative a fatti di interesse pubblico, come crimini recenti commessi da una persona, possono essere mantenute online se l’interesse pubblico è superiore al diritto alla privacy dell’individuo. Inoltre, le informazioni che riguardano la libertà di espressione e di stampa possono essere mantenute online se sono di interesse pubblico e se non violano i diritti della persona.
Il diritto all’oblio su Google: cosa è nello specifico e come funziona
Il diritto all’oblio su Google è un diritto riconosciuto in Europa che permette alle persone di richiedere la rimozione di informazioni personali sensibili dai risultati di ricerca di Google. Questo diritto è stato introdotto per garantire la protezione della privacy e della reputazione delle persone.
In base al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (RGPD), le persone hanno il diritto di chiedere la rimozione di informazioni personali su Google se queste informazioni sono obsolete, inesatte, non pertinenti o eccessive. Tuttavia, questo diritto non è assoluto e può essere bilanciato con il diritto alla libertà di espressione e di informazione.
L’Autorità Garante italiana ha recentemente emanato un provvedimento in data 20 giugno 2019, affermando che le persone hanno il diritto all’oblio anche se i loro dati personali su Internet non includono il loro nome e cognome. Tale diritto può essere invocato quando i dati lo identificano indirettamente attraverso “elementi caratteristici dell’identità culturale e sociale dell’interessato”.
Per fare una richiesta di rimozione su Google, è necessario compilare un modulo online e fornire le informazioni richieste. Google valuterà la richiesta in base ai criteri stabiliti dal RGPD e deciderà se rimuovere o meno le informazioni. Se la richiesta viene accettata, Google rimuoverà i risultati di ricerca specifici, ma non il contenuto originale.
Per esercitare il diritto all’oblio, è necessario inviare una richiesta a Google, indicando le informazioni personali che si desidera rimuovere e i motivi della richiesta. Google valuterà la richiesta e, se la ritiene fondata, rimuoverà le informazioni personali dai risultati di ricerca.
Il diritto all’oblio non è assoluto e ci sono alcuni casi in cui non può essere esercitato. Ad esempio, se le informazioni personali sono di interesse pubblico, come nel caso di un personaggio pubblico, il diritto all’oblio non può essere esercitato.
Il diritto all’oblio è un diritto importante che può aiutare le persone a proteggere la loro privacy e a tutelare la loro reputazione. Se ritieni che i tuoi dati personali siano pubblicati online in modo inappropriato, puoi esercitare il diritto all’oblio richiedendo la rimozione delle informazioni da Google.
Ecco alcuni suggerimenti per aumentare le possibilità che la tua richiesta di diritto all’oblio venga accolta da Google:
- Sii specifico e conciso. Indica esattamente quali informazioni desideri rimuovere e spiega perché sono dannose per te.
- Fornisci prove a sostegno della tua richiesta. Ad esempio, puoi allegare una copia della sentenza della CGUE o una copia della documentazione che attesta la data della condanna penale.
- Sii educato e rispettoso. Ricorda che Google è un’azienda e ha il diritto di rifiutare le tue richieste.
Segui questi suggerimenti e aumenterai le possibilità che la tua richiesta di diritto all’oblio venga accolta da Google.
Negli ultimi anni si è fatto strada il concetto di “diritto all’oblio digitale“, ossia il diritto degli individui ad essere dimenticati dal web e dai motori di ricerca. In particolare, la sentenza “Google Spain SL, Google Inc. v Agencia Española de Protección de Datos, Mario Costeja González” della Corte di Giustizia Europea del 2014 ha stabilito il diritto degli utenti a richiedere la rimozione di link e risultati obsoleti o irrilevanti dai risultati di ricerca Google.
Essere dimenticati da Google e dagli altri motori di ricerca è fondamentale per avere una “seconda possibilità” digitale e non essere associati per sempre a vecchie notizie negative o episodi passati. I risultati in prima pagina su Google condizionano l’immagine online di una persona e possono influenzarne le opportunità di lavoro, le relazioni personali e la reputazione a lungo termine. Per questo, importanti aziende e professionisti dovrebbero impegnarsi per migliorare il proprio profilo su Google e sui social network, e se necessario ricorrere ad azioni legali per richiedere la modifica o rimozione di determinati risultati.
Anche se una strategia SEO dedicata, e di digital PR, può dare un forte impulso per far sì che risultati più attuali e favorevoli su un soggetto prevalgano su quelli passati, migliorando così l’authority e le chances di ranking in prima pagina su Google, poiché ottenere migliori posizioni nei risultati naturali di ricerca è uno dei modi più efficaci per esercitare il proprio diritto all’oblio in modo proattivo e incrementare il controllo sulla propria reputazione digitale, è bene agire anche legalmente.
La legislazione europea sul diritto all’oblio
Nel 2014, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che le persone hanno il diritto di chiedere ai motori di ricerca di rimuovere i risultati che contengono informazioni obsolete o non pertinenti. Questa sentenza è stata successivamente incorporata nel Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) nel 2018.
I cittadini dell’UE possono ora presentare una richiesta di rimozione ai motori di ricerca se ritengono che un risultato sia obsoleto, inappropriato o dannoso per la loro reputazione. Tuttavia, i motori di ricerca possono negare la richiesta se ritengono che l’informazione sia di interesse pubblico.
Come presentare una richiesta di rimozione
Se ritieni che il diritto all’oblio sia applicabile alla tua situazione, segui questi passaggi per presentare una richiesta di rimozione:
- Identifica il motore di ricerca o il sito web che ospita le informazioni che desideri rimuovere.
- Cerca il modulo di richiesta di rimozione specifico per il motore di ricerca o il sito web. Ad esempio, Google ha un modulo dedicato per le richieste relative al diritto all’oblio, e uno dedicato alla rimozione dei contenuti diffamatori, questo. Mentre per i contenuti di google “locali”, andare qui.
- Compila il modulo con le informazioni richieste, incluso il tuo nome, l’indirizzo email e i dettagli sull’informazione che desideri rimuovere.
- Fornisci una spiegazione dettagliata del motivo per cui ritieni che l’informazione debba essere rimossa e perché non è più pertinente o aggiornata.
- Attendi la risposta del motore di ricerca o del sito web. Questi possono impiegare diverse settimane per esaminare la tua richiesta e decidere se rimuovere o meno le informazioni.
Limitazioni e sfide
Il diritto all’oblio presenta alcune sfide e limitazioni. Ad esempio, le leggi sulla privacy variano da un paese all’altro, il che può rendere difficile per le persone navigare nel processo di rimozione. Inoltre, i motori di ricerca e i siti web possono negare le richieste se ritengono che l’informazione sia di interesse pubblico.
Inoltre, il diritto all’oblio si applica solo ai motori di ricerca e ai siti web che operano nell’Unione europea. Ciò significa che le informazioni potrebbero essere ancora disponibili su motori di ricerca e siti web al di fuori dell’UE.
L’impatto del diritto all’oblio sulla tua privacy online
Il diritto all’oblio può avere un impatto significativo sulla tua privacy online. Ecco alcuni dei possibili effetti:
- Rimozione delle informazioni personali dai motori di ricerca: il diritto all’oblio può consentire di chiedere la rimozione di informazioni personali dai risultati dei motori di ricerca, proteggendo così la tua privacy online.
- Limitazione dell’accesso a informazioni obsolete: se le informazioni su di te non sono più rilevanti o aggiornate, il diritto all’oblio può aiutare a limitare l’accesso a tali informazioni.
- Protezione della reputazione online: il diritto all’oblio può essere utilizzato per proteggere la tua reputazione online, rimuovendo informazioni dannose o inesatte.
In conclusione, il diritto all’oblio è uno strumento importante per proteggere la privacy delle persone nell’era digitale. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli delle normative e delle procedure in vigore nel proprio paese, nonché dei limiti di questo diritto, al fine di utilizzarlo in modo efficace e responsabile.
Fonti:
- Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Causa C-131/12
- Regolamento (UE) 2016/679
- Modulo dedicato di Google
Come posso aiutarti
Come esperto in diritto digitale e privacy online, posso aiutarti a comprendere i tuoi diritti e ad esercitare il diritto all’oblio su Google.
Posso assisterti nella compilazione del modulo di richiesta e nella comunicazione con Google per garantire che la tua richiesta sia valutata adeguatamente.
Inoltre, posso offrirti consigli su come proteggere la tua privacy online e sulla gestione della tua reputazione online. La protezione della tua privacy e della tua reputazione è molto importante, e mi impegno a fornirti un servizio professionale e completo.
Conclusioni
Data l’importanza di questo tema, il diritto all’oblio sarà sicuramente oggetto di ulteriori sviluppi giurisprudenziali e nuovi requisiti da parte dei motori di ricerca. Ma una cosa è certa: per gli utenti, aziende e professionisti, il significato dei propri risultati in prima pagina su Google è sempre più centrale per la presentazione online della propria identità.
Il diritto all’oblio su Google è un diritto importante che garantisce la protezione della privacy e della reputazione delle persone online.
Come professionista legale, ho già aiutato diverse persone a “scomparire” online da siti dannosi per la loro eputazione applicando alla lettera il diritto all’oblio (in alcuni casi particolari è bastata addirittura una sola PEC ben scritta). Lo stesso posso fare con te, laddove il caso lo permetta.
Quindi, se hai bisogno di assistenza nella richiesta di rimozione di informazioni personali su Google o nella gestione della tua privacy online, sono qui per aiutarti.
Contattami per maggiori informazioni e per una consulenza personalizzata tramite questa pagina: https://orestemariapetrillo.it/servizi/#contatti.