Usare foto online non è sempre legale

Nel mondo digitale, usare una fotografia trovata su Google può sembrare una pratica innocua. Ma se quell’immagine è coperta da diritto d’autore, l’uso senza autorizzazione può comportare conseguenze legali molto serie, anche per imprenditori digitali, blogger e agenzie di comunicazione.

Lo conferma una recente sentenza del Tribunale di Napoli (Sez. specializzata in materia di imprese, n. 1617/2025), che ha condannato una società italiana a risarcire 1.615 euro per aver pubblicato online una fotografia protetta da copyright, senza autorizzazione.

Il caso: una foto di Cracovia usata senza permesso

La causa nasce da un procedimento europeo per controversie di modesta entità (Reg. CE 861/2007), avviato da una società portoghese titolare dei diritti economici su una fotografia della Basilica di Santa Maria di Cracovia, pubblicata sul proprio sito www.sumfinity.com.

La società convenuta, un’impresa italiana attiva nel settore turistico, aveva utilizzato la fotografia sul proprio sito web senza acquistare alcuna licenza.

Nonostante la difesa avesse sollevato dubbi sull’identità della foto e sulla responsabilità, il Tribunale ha ritenuto provata la violazione, anche grazie alla ricerca per immagine su Google, che mostrava chiaramente l’origine e il copyright dell’opera.

La violazione del diritto d’autore e il concetto di “danno in re ipsa”

Il punto chiave della decisione riguarda il danno patrimoniale da violazione del diritto d’autore.

Secondo l’orientamento consolidato della Cassazione (tra cui: Cass. civ. 39763/2021), la violazione di un diritto esclusivo dell’autore comporta un danno presunto: il cosiddetto “danno in re ipsa”.

In pratica, non serve dimostrare il danno: il solo uso illecito dell’immagine fa scattare automaticamente l’obbligo risarcitorio.

L’unico onere a carico del titolare del diritto è dimostrare l’entità del pregiudizio, che viene calcolata applicando il criterio del “prezzo del consenso” (art. 158, comma 2, l.d.a.): ovvero quanto l’autore avrebbe richiesto per concedere legalmente l’uso della fotografia.

Nel caso esaminato, sulla base del tariffario professionale in uso, il Tribunale ha fissato il danno in € 1.615,00, corrispondenti a una licenza d’uso tra i sei mesi e un anno.

E il danno morale? Solo se c’è appropriazione della paternità

La società attrice aveva anche chiesto un risarcimento per danno morale, in quanto il nome dell’autore non era stato indicato accanto alla fotografia.

Tuttavia, il Tribunale ha rigettato questa domanda, richiamando la giurisprudenza (Cass. civ. 472/2006), secondo cui la mancata indicazione dell’autore non comporta automaticamente una violazione del diritto morale di paternità, a meno che non vi sia appropriazione dell’opera da parte dell’utilizzatore.

Prescrizione: attenzione ai tempi (e alle prove)

La società convenuta aveva eccepito la prescrizione del diritto al risarcimento, ma il Tribunale ha ritenuto tempestiva l’azione, essendo stata proposta entro 5 anni dall’ultima pubblicazione accertata della foto.

Importante notare che non è stato necessario produrre la lettera di messa in mora: è bastata la prova dell’estrazione della fotografia dal sito della convenuta, datata 17 agosto 2019, rispetto al deposito del ricorso del 26 luglio 2024.

Cosa significa tutto questo per chi lavora nel digitale

La sentenza n. 1617/2025 del Tribunale di Napoli lancia un messaggio molto chiaro a:

Agenzie web e social media manager

E-commerce, travel blogger, piattaforme digitali

Content creator, grafici e sviluppatori

Usare immagini online senza una licenza esplicita o senza verificarne la fonte può comportare un danno risarcibile, anche se l’immagine è stata trovata su Google o altri motori di ricerca. E anche se “non si guadagna nulla”.

Lezione operativa:

• Utilizza banchi immagini con licenze chiare (Unsplash, Adobe Stock, Shutterstock…).

• Tieni traccia di ogni licenza acquistata o gratuita.

• In caso di dubbio, non usare immagini protette, anche se sembrano pubblicamente disponibili.

Nel panorama digitale attuale, la compliance legale non è più una formalità: è una strategia di tutela per aziende e professionisti.

Il diritto d’autore online è tutelato a pieno titolo anche in sede civile, e le decisioni giurisprudenziali ne rafforzano sempre più il peso. Il danno c’è, anche se non si vede subito. E può essere evitato con attenzione, trasparenza e strumenti adeguati.

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